Tag
fuggire seduto, furto, Ivano Ferrari, Ivano Ferrari poesie, ladro, poesia, poesie, refurtiva, rubare
Come la spiega questa pietra di mare
sporca di sangue, questo biglietto
aereo stracciato questa chiave uessebì
che racchiude, non sappiamo quanto
stipati, visi e mani di una madre non sua?
Come li spiega questi oggetti testé
requisiti nella sua abitazione come
da elenco allegato e sottoposti
qui in data odierna
secondo procedura ufficiale
a regolare inventario?
Venti denti da latte, si mettano
tutti a verbale, appartenenti
si presume alla stessa persona,
due scarpe sfinite
dalle fughe e dai calci alla sorte,
un quaderno fitto di mani
contornate di biro, piccole prima
e poi sempre più grandi
pagina a pagina, sempre più aspre,
un letto inclinabile di quelli che affitti
in attesa che qualcuno
ci muoia, un bicchiere di linfa
di ramo amputato per cèlia e una testa
di polistirolo di Paro dove ricoverare
la notte una chioma perduta
diserbata da una chemio
che sfida le Parche.
E’ refurtiva è vero
tutto quello che avete trovato
ma robetta
da farsi due mesi a dir tanto
il grosso invece potete cercarlo
quanto vi pare
tanto ormai l’ho spacciato
da tempo per mio
in una vita sfrecciata
fuggendo seduto
a guardare con gli occhi degli altri
i treni partire.