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Vanda poteva ricordare solo le impronte sulla sabbia bagnata, impronte d’uomo a piedi scalzi che puntavano verso il suo asciugamano, l’ultimo rimasto sulla spiaggia ad aspettare il tramonto come ogni sera da che era iniziata quell’estate bastarda.
Le ricordava bene quelle impronte perché le aveva risalite barcollando, pesta e tumefatta che era già buio da un pezzo. Era arrivata in cima al sentiero, aveva scavalcato il guard rail e aveva incominciato a camminare sulla carreggiata senza nemmeno sapersi nuda. Era allora che aveva visto i fari della macchina di Xenio. Senza una parola lui era sceso, le era corso incontro, aveva avvolto in una coperta il suo corpo tremante e l’aveva accompagnata in ospedale.
Era mattina da un pezzo quando erano usciti dal pronto soccorso. Vanda teneva in mano il verbale della denuncia, il calendario degli appuntamenti già fissati per i giorni seguenti e la ricetta della pillola del giorno dopo. Indossava una tuta da ginnastica e un paio di ciabatte da mare che Xenio le aveva comprato nella merceria sotto l’ospedale.
In seguito non avrebbe avuto nessuna difficoltà a spiegare perché fossero andati a casa di lui: lo aveva chiesto lei stessa perché aveva paura a star sola. Avevano mangiato qualcosa e poi, distrutti, si erano seduti sui divani, uno di fronte all’altra, nel salotto inondato di luce. Le era rimasto impresso il mare in lontananza che friggeva di scintille e sembrava indifferente, come non si fosse accorto di niente.
Sì, il tavolo lì vicino era rimasto apparecchiato, è per questo che aveva usato la forchetta.
No, Xenio non le aveva messo le mani addosso, non le aveva fatto proposte, non aveva fatto proprio niente. La forchetta nella carotide gliel’aveva piantata quando si era sfilato le scarpe e sbottonato la camicia per provare a riposare un poco. S’era alzata, l’aveva afferrata e gliel’aveva ficcata in gola senza una parola, mentre quello se ne stava ad occhi chiusi con la testa rovesciata sullo schienale del divano. Poi si era seduta a guardarlo dimenarsi e dissanguarsi come un maiale nello scannatoio. Quando il corpo aveva smesso di tremare si era alzata, aveva preso un asciugamano dal bagno intenzionata ad andare in spiaggia ma prima aveva dato un’ultima occhiata ai piedi nudi di lui, le scarpe abbandonate ai lati, i granelli di sabbia tra le dita e ovunque, sul pavimento chiaro.