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Il mio amore stava sul vecchio divano con gli occhi spalancati e i piedi che non arrivavano a terra. Aveva quell’espressione che è sua sin da piccolo quando si tiene una risata dietro le labbra che non chiede altro se non di essere lasciata libera di scoppiare.
Intanto era arrivato quel punto in cui il grasso e il magro si vogliono suicidare gettandosi nella Senna. Il magro ha un ultimo dubbio. “E se l’acqua fosse troppo profonda e ci venisse un raffreddore?”. Naturalmente lui conosceva a memoria quella scena ma aveva cominciato lo stesso a scoppiettare in una raffica di risatine contagiose che avrebbero messo di buon umore anche uno con un lutto in famiglia. Rideva pensando a quello che sarebbe successo. Rideva proprio perché sapeva già quello che sarebbe successo.
E’ allora che si è aperta la porta di casa.
Intanto il magro aveva immerso un remo nell’acqua per saggiarne la profondità e uno squalo (uno squalo di fiume) ne aveva mangiato metà con un morso. “Un pesciolino!” faceva quell’idiota dello smilzo con il suo accento inconfondibile mentre mostrava al grasso il moncone di legno con aria ebete.
“E’ possibile che stiate sempre a non fare un cazzo voi due?”
Il piccolo intanto aveva cominciato a ridere come sa fare solo lui. Se uno non l’ha mai sentito non ci può credere: è un’esperienza. Prima inizia con un’esplosione che allaga la stanza ed è impossibile resistere senza farsi contagiare. Poi cresce sempre più finché non gli manca il fiato che hai paura che muoia soffocato e poi inspira l’aria con un rumore, non so come dire, esagerato, e ricomincia con tutte le vocali una dietro l’altra e intanto si piega, si contorce poi ci ripensa e ricomincia e tu ti accorgi che stai ridendo insieme a lui a crepapelle e hai le lacrime che ti scendono senza volere.
“Ma che cazzo avete da ridere, si può sapere?”.
Passi di scarpe hanno attraversato la stanza.
Un colpo secco sull’apparecchio lo ha spento di colpo.
Il bambino ha smesso di ridere ed è stato come se come se la luce si fosse spenta per sempre.
“E’ stato allora signora che ha colpito suo marito? E’ stato allora che l’ha ucciso?”
“Si”
“Perché lo ha fatto?”
“L’aveva fatto smettere di ridere. A me piaceva tanto sentirlo ridere”