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Uàn
A me ballare mi fa cagare. Puoi dire quello che vuoi ma mi fa cagare. E se vuoi sapere perché mi fa cagare ti dico che è perché ballando è praticamente scontato rendersi ridicoli. E per me rendersi ridicoli è la cosa peggiore delle cose peggiori. Anche peggio che rubare. Come potevo saperlo che questa cosa per te era così importante? E’ inutile che ora vai dicendo che io non volevo farti andare a ballare perché sono geloso e siccome a me non piace allora non dovevi farlo neanche tu e cazzate del genere. Io pensavo che tu lo dicessi così, esagerando un po’, che a te sarebbe piaciuto così tanto andare a ballare. Io credevo che non ti piacesse nulla, intendo DAVVERO, se non lo facevi con me. Perché per me è così. A me non me ne frega niente di niente se tu non sei con me. E avrei voluto dirti quanto mi eri indispensabile un sacco di sere e che contavi per me più di tutto, anche della macchina che tu dici che per me conta più di ogni altra cosa che poi non è vero. Poi quando ti vedevo non so perché non te lo dicevo più. Non lo so perché, davvero, ma lo pensavo, te lo giuro. Ora esci alla sera del martedì e sembra che lo fai apposta a farti così bella come non ti vedevo da quando andavamo in camporella tanti anni fa e a me mi si spezza il cuore. Non perché qualche uomo può tenerti i fianchi e può farti fare quello che io non so farti fare. Ma perché tu per essere felice hai bisogno di andare lontano da me.
Ciù
Ma davvero pensavate che io non ero più una donna? E tu davvero pensavi che l’unica mia aspirazione era fare la spesa e cucinarti e fare la serva ai tuoi figli? Che mi poteva andare bene che per voi non capivo niente e ogni cosa che dicevo “stai zitta tu che non capisci niente”? Che la sera mi toglievo le mutande a comando solo perché ne avevi voglia tu e magari mi avevi dato della cretina cinque minuti prima? Io non ci riesco a dirti le cose in faccia perché anche se non voglio mi fai ancora soggezione. Ma sto imparando, stai sicuro. Io non sono scontata e se tu mi ritieni scontata allora io ti faccio capire che non lo sono per niente. E sappi che gli uomini pagherebbero i soldi per avere quella che tu consideri solo un elettrodomestico. E siccome a quanto pare tu pensi che gli elettrodomestici vengono bene anche per fare l’amore, stasera vai a letto con l’aspirapolvere e buona nottata.
Trì
Basta. Questa famiglia è un inferno e io non ci sto più dentro. Vedere quei due che litigano appena si vedono mi fa pena. Ma non potrebbero essere come i padri e le madri dei telefilm? Belli, simpatici e soprattutto anziani. Anziani pacifici. Non schizzati che se la tirano da giovani e sono pieni di cazzi per la testa. Ma guardatevi! Dove pensate di andare con quelle pance e quelle facce? Quella che va a ballare vestita come un troione e quell’altro che si aggira con le macchine da pappone per far colpo sulle giovincelle che lo deridono appena si gira. E alla fine io stasera non c’ho manco un paio di pantaloni stirati e mi tocca uscire con quelli di ieri e a lui manco posso chiedergli due soldi che c’ha le palle che gli girano e se apro bocca mi fa il culo. Ma io una cosa la so. Che appena posso porto via e mi venga un colpo se diventerò mai così, nella mia vita. Piuttosto la morte che diventare così come sono loro.