Tag

, , , , , , , , , , ,

Buon giorno a tutti, iniziamo rinnovando il ringraziamento ai nostri sponsor: Sky Italia e Akuel, il partner del (nostro) piacere. Prima di passare rapidamente alla lezione sono lieto di informarvi che grazie alla generosità dell’Ente per la Valorizzazione e la Ripresa dell’Italia (EVRI) sarà assegnato allo studente migliore di questo corso un premio consistente in un biglietto aereo e un permesso di lavoro in un paese estero a sua scelta. Buon lavoro (si fa per dire) a tutti.

SECONDA LEZIONE: La bufala creativa, dall’invenzione alla sua costruzione.

Come si diceva nel corso dell’ultima lezione il nostro ipotetico Inventore di Notizie False (INF) ha bisogno che la notizia, per quanto falsa come la promessa di un assessore o una banconota da 15 euro, sia corredata da un minimo di iconografia: immagini, foto, finte testimonianze. Purtroppo le foto riciclate e gli articoli ritoccati, si sa, durano quel che durano. Per ottimizzare il guadagno e produrre una vera succulenta falsa notizia virtualmente in grado di non essere mai scoperta, altro non resta all’INF che fare il salto di qualità e diventare un Costruttore di Notizie False (CNF). Per carità, non vogliamo qui paragonarci a CNF professionisti come quelli che lavorano alla Rai, tanto per fare un esempio. Arrivare ai vertici sublimi di sostenere che la ripresa è dietro l’angolo o che Pinelli volesse in realtà evadere grazie ad un nuovo tipo di paracadute rivelatosi poi difettoso richiede una quantità di mezzi fuori dalla nostra portata. Nonostante ciò noi pensiamo sia possibile essere dei validi CNF tenendo presente pochi ma fondamentali concetti chiave. La notizia falsa per essere appetibile e vendibile deve avere alcune caratteristiche. Deve colpire i sentimenti (bambini ritrovati nei cassonetti, animali torturati), deve contenere misfatti o altre indegnità commessi preferibilmente da rom o extracomunitari (stupri, furti o raggiri ai danni di deboli o di anziani), deve avere una componente guardonesca (sesso, tradimenti), ma soprattutto deve assolvere alla sua funzione chiave che è quella di distrarre il pubblico, che sta per bersela, dalle cose serie. Non dimenticate che le cose serie sono noiose e deprimenti. La verità è spesso noiosa e deprimente. La balla perfetta deve lasciare euforici, incazzati ed ignoranti. Più euforici di prima, più incazzati di prima e più ignoranti di prima. Questa è la sua funzione sociale e terapeutica.
Esercitiamoci ora nel confezionamento di una falsa notizia che corrisponda a questi requisiti. Per l’esercizio che ci accingiamo a fare sono necessari: una famiglia di 3 o 4 stranieri comprendente almeno una ragazza graziosa (sarebbe preferibile che gli stranieri fossero musulmani e di colore), un attico con vista sulla città disponibile almeno per qualche ora, un Audi A6 nuova fiammante e un certo numero di giornalisti amici. La notizia è “ Marocchino picchia la figlia ogni sera perché innamorata di ragazzo italiano. Le urla disturbano il vicinato e il sindaco assegna gratuitamente alla famiglia che si dichiara indigente un mega appartamento di lusso di proprietà del comune”. Foto degli uomini della famiglia in costume tribale nei vari ambienti sfarzosi dell’attico. Sui divani in pelle umana donne con il burka a capo chino e ragazzotti che addentano kebab con le mani unte. Chiude il servizio il capofamiglia colto di sorpresa dal fotografo alla guida della sua Audi di lusso.

Questa è una balla di livello 1, difficoltà bassa. Naturalmente si può fare di meglio.
Il bevitore di balle dopo averla letta inforcherà la sua Punto scalcagnata (altro che Audi porca troia) per andare al lavoro e sarà incazzato, euforico e ignorante. Ignorante di che, direte voi.
Bè.
Che ogni vite della Punto su cui è seduto è costruita fuori dal suo paese, che per questa ragione la ditta per cui lavora (che è una partecipata Fiat) sta per delocalizzarsi e ha già pronta in un cassetto la sua lettera di licenziamento, che l’attico del servizio è di proprietà della banca che gli applica interessi da cravattaro sul prestito da 60 mesi acceso per comprarsi la Punto suddetta, stessi interessi che applica al marocchino per il suo prestito che è servito a comperare una Punto dello stesso suo modello ma di altro colore.
Che l’Audi A6 è di proprietà del CNF autore del servizio appena letto e che lui stima come un valido giornalista e scopritore di italiche vergogne al servizio del popolo.
Ci rendiamo conto di esserci dilungati un po’ troppo e chiudiamo qui la lezione ricordandovi che nei prossimi appuntamenti parleremo di un’altra redditizia opportunità del disoccupato astuto e creativo: l’organizzazione di finti master e corsi universitari.
A presto e ricordatevi che voi siete il futuro dell’Italia!!