T’invento.
Sono il sacerdote
del tuo culto, della mia icona
inconoscibile
sei l’unica vestale.
Devoti
a due numi
che ci sono ignoti
anca ad anca
ci scortiamo.
In processione
verso il vespro
celati
nelle nostre incarnazioni.
I vostri bisbigli
dal buio del sedile posteriore
s’infittiscono
chissà
per che contesa
radio savona sound
canterella un negozio
di formaggi in centro
due puttane
smontano dal turno stivalate
e lasciano al piazzale quieto
i camion bulgari
rumeni
nei fari gialli della domenica
ancora da iniziare.
Avrò nostalgia di tutto questo,
basta aspettare.