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Puoi prendere il bastone, la penna
stilografica e foderarti i piedi
di intenti e scarpe acconce
che già ti trovi un bivio
appena fuori dalla soglia
che ti fa fermare.
Da un lato c’è la strada
fiancheggiata dalle categorie
del Manuale dei Disturbi, dai sette
vizi capitali, dal codice penale,
dall’elenco dei peccati
mortali e veniali commessi
con intenzione e reiterati,
dalla disamina delle colpe,
delle mancanze, delle tare.
Dall’altro
ci si incammina per gli stessi luoghi,
senza deviazioni, ma presto l’asfalto
finisce e una carrareccia ti chiede
di proseguire ancora
e ancora attraverso tracce
accennate di sentiero
in cerca della stanza
silenziosa dove ogni colpevole torna
e le imposte socchiuse incorniciano
una finestra chiara.
Da qualche parte
tutti gli uomini sono innocenti.
Tu scegli pure
dove dirigerti,
io so che è lì che voglio andare.